24 agosto 2015 Flores

Finding Nemo (versione con macaco cucciolo)

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Giorno 42. In viaggio da Riung a Moni (Kelimutu).

Superata Bajawa, abbiamo viaggiato verso nord alla volta del parco delle diciassette isole, che in realtà sono 21, ma visto che il 17 agosto è la festa nazionale di liberazione, hanno pensato di annoverare meno isole per motivi nazionalistici (cose da indonesiani che oramai non ci suonano più nemmeno strane).
Ci aspetta l’ultima giornata di mare e snorkeling. Non sappiamo bene cosa aspettarci da Riung. A naso pensiamo ad una piccola cittadina sulla spiaggia. Invece la sorpresa è che qui non c’è spiaggia, perché la costa è tutta costellata di mangrovie. Il villaggio sorge a pochi metri dal mare nella fitta giungla. Di fronte alla costa di stagliano le minuscole isolette fatte di piccoli promontori, spiagge di sabbia bianchissima, coronate ognuna dal suo piccolo reef.

Decidiamo di seguire il consiglio di una guida che abbiamo incontrato a Bajawa e di dormire al Café del Mar. Qui ci accolgono un gruppo di ragazzi indonesiani davvero simpatici e rilassati. Reincontriamo alla guesthouse due ragazze olandesi conosciute il giorno precedente, e decidiamo di condividere la barca e la guida per la gita alle 17/21 isole.
Che dire della nostra guida: io credo in tutta onestà che Will Smith d’estate lavori qui e si faccia chiamare Armando! A parte gli scherzi, Armando è un giovane e sveglio ragazzo indonesiano, con un enorme testone di capelli, la sua piccola macaco di sei mesi Martina sempre avvinghiata al braccio, la battuta e il sorriso sempre pronti. Ci ha organizzato una gita strepitosa, suonando l’ukulele sulla spiaggia mentre il capitano della piccola barca arrostiva montagne pesce sul legno di cocco. Ci ha portato a fare snorkeling facendoci fare i grattini sul mento al pesce palla, vedere decine di enormi stelle marine, pesci pagliacci, coralli. La cosa più irripetibile della giornata è stata vederlo immergersi in apnea con la sua scimmietta avvinghiata sulla nuca. La mascotte Martina è stata coccolata da tutto il gruppo. Anche se quando c’è in giro cibo diventa ladruncola (è riuscita a sfilarmi un boccone di pesce dalla bocca!), è davvero un cucciolo molto dolce di soli sei mesi. Armando l’ha trovata nella foresta di soli 4 giorni senza madre, e ha deciso di adottarla e prendersene cura. Sono davvero una coppia eccezionale.

Al tramonto siamo andati a vedere la baia dei pipistrelli. All’inizio ci sembrava un po’ una boiata, poi quando abbiamo visto levarsi sopra la barca migliaia di pipistrelli mentre il sole infuocava il cielo ci siamo dovuto ricredere. Tutti a bocca aperta col naso per aria.
Giornata indimenticabile: isole divinamente belle e deserte, compagnia fantastica, cibo perfetto, Martina la ciliegina sulla torta.

Oggi ci siamo rimessi in macchina alla volta di Moni per andare a vedere i laghi colorati nei crateri del Kelimutu, qualche sorgente calda, villaggi rurali.

Flores è un’isola dagli scenari naturalistici potenti: si passa dalla giungla fitta ai monti arsi dal sole costellati da piccoli alberelli verdi ai piccoli vulcani dalla forma di cono perfetto. Le case coi tetti di lamiera hanno sempre un piccolo giardino fiorito, una mucca legata sul ciglio della strada e qualche pollo che scorrazza in giro.

Fatta eccezione per Komodo e Kelimutu, è un’isola turisticamente ancora molto acerba. Gli aeroporti hanno pochi voli, le guesthouse sono molto spartane, la strada principale che attraversa l’isola da ovest verso est è un tornante via l’altro. Un posto da backpackers. Ma questo è il suo fascino principale. Gli abitanti di accolgono a braccia aperte sorridendo, sono curiosi di conoscerti, ti guardano a lungo come avessero visto un marziano. C’è lo stupore e la meraviglia sincera dell’incontro tra diversi. A Bali e a Lombok un turista per gli abitanti rappresenta un dollaro coi piedi, ed è molto difficile avere degli incontri tra umani: sei un portafoglio da svuotare in qualunque modo, e alla lunga è molto umiliante.

Oramai sono gli ultimi giorni. Vorremmo avere il tempo di andare ancora più a est, verso Papua, per poi tornare ad ovest da Sulawesi e Borneo. Ma il tempo questa volta è quasi finito, e anche se non siamo stanchi di essere in viaggio, ci tocca iniziare a metabolizzare che tra qualche giorno saremo di nuovo a Milano.

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