Con questa mattina abbiamo salutato l’ombelico del mondo, questa magnifica isola che ci ha accompagnato nei primi 10 giorni di avventura “familiare”.

Salutiamo persone splendide, sempre sorridenti e pronte ad un gentile e cordiale scambio di parole, disinteressato e curioso dei racconti di chi viene da lontano, anche se di 30 secondi. Non mancano mai le rituali domande “da dove venite” così come “dove andrete poi”. Uomini affettuosi che non hanno alcun pudore nel farsi vedere teneramente premurosi verso i piccoli di ogni origine, loro o turisti. Ma sono poi le stesse persone che ti assalgono per la strada in modo assillante, per venderti qualunque tipo di ninnolo, ma ancora più noioso, che ti chiedono soldi inventandosi balzelli di ogni forma e spece, pedaggi per lo stesso varco a distanza di 20 metri uno dall’altro…

Salutiamo luoghi magnifici, verdi foreste che a fronte alta si contendono il primato di bellezza nel mondo, risaie a perdita d’occhio, valli lussureggianti e acqua che sgorga in fiumi e cascate imponenti, vulcani enormi che lasciano sul territorio tutti i segni della loro potenza. La stessa bellezza che risulta rovinata dai cumuli di rifiuti ed incuria verso la natura, che è una risorsa di inestimabile valore per il futuro dell’isola, tanto che spesso anche solo fare fotografie risulta complicato, cercando di ritagliare fuori dall’inquadratura questi infiniti orrori.

Salutiamo una cucina raffinatissima, fatta di dolcezza e piccantezza estrema, ma sa eccedere facilmente in entrambe le direzioni, portando a volte a piatti davvero “complicati”

Salutiamo un isola incredibile, che riamarrà certamente impressa a lungo nei nostri ricordi, e speriamo anche in quelli dei nostri due piccoli esploratori, nella speranza che l’uomo, indonesiano o imprenditore straniero, non sia così stolto da rovinare questa meraviglia e se ne prenda cura coccolandola per la meraviglia che è…
È ora di partire, il battello ci porta verso Gili Meno, poi chissà, verso est, Lombok, Sumbawa, Komodo, Rinca…

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