27 luglio 2015 Gili Meno

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Giorno dodici, Gili Meno.
Il viaggio da Bali a Gili Meno dura giusto un paio d’ore di onde oceaniche. Veloce scalo a Gili Trawangan, da cui scappiamo a gambe levale con la prima barchetta che ci viene proposta senza nemmeno contrattare il prezzo. Se Meno è come qui finiamo in un posto de merda con un mare mediocre. E invece, non ostante le due isole siamo distanti nemmeno 1km, Meno è strepitosa.

I bimbi appena sbarcati mettono i piedini in acqua e restano senza fiato a scrutare l’orizzonte.

Qui unici mezzi consentiti sono le bici, una minuscola biga trainata dai cavalli e i piedi.

Lanciamo gli zaini nel bungalow, prendiamo i costumi e corriamo in mare.

Non ostante la circonferenza di Gili Meno sia di 5km, la spiaggia che la circonda a tratti è molto diversa: passa dalla sabbia finissima a un’immensa distesa di pezzi di corallo che sembra di camminare sulle ossa.

Qui è il regno del diving e delle tartarughe. Noi siamo muniti solo di occhialini da piscina, un boccaglio e provvide scarpine da reef.

Viola ed io ci spingiamo subito al limite del reef, dove il fondale sprofonda in verticale e da azzurro cristallino diventa blu scurissimo. Cerchiamo come tutti le tartarughe, che oggi non si fanno vedere. In compenso sembra di nuotare in un acquario pieno di migliaia di pesci di ogni forma e colore. Uno spettacolo da starsene ore ed ore con la faccia sott’acqua e le chiappe per aria a fare snorkeling.

Siamo tutti e quattro innamorati di questo paradiso. Non sarà facile andarsene.

 

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